Non sempre è tutto da buttare
Guardiamo la riforma Gelmini, così
aspramente combattuta negli ultimi giorni, cosa prevede:
MAESTRO UNICO:A partire dal prossimo anno scolastico nelle
prime classi delle elementari sarà reintrodotto il maestro
unico al posto dei tre docenti per due classi.
GRADUATORIE: Per l'immissione in ruolo dei docenti, le
graduatorie per le scuole elementari saranno su base provinciale
(come ha chiesto la Lega) e non su base nazionale.
RITORNO AI VOTI DECIMALI
RITORNO DEL VOTO IN CONDOTTA
LIBRI DI TESTO: Contro il «caro libri» il
decreto prevede che i testi scolastici adottati durino almeno cinque
anni nella scuola elementare e sei nella scuola media e superiore
(salvo appendici di aggiornamento eventualmente necessarie).
EDUCAZIONE CIVICA: Ritorna nelle aule lo studio
dell'educazione civica: «Cittadinanza e Costituzione».
Cosa c'è di sbagliato in tutto ciò (chiaramente dal
mio modesto punto di vista):
-lo svuotamento del potere parlamentare, una riforma che
giochi sulla futura formazione degli uomini di domani deve essere
discusso, sempre messo in discussione e non imposto, per non
ritrovarci di nuovo a vedere un ex parlamentare di rifondazione che
non conosce nemmeno la data della caduta del muro di Berlino... è
troppo. Neppure la fretta derivante dal bisogno di tagli non
giustifica un comportamento dittatoriale a cui ci stiamo purtroppo
abituando.
-maestro unico, non è un di-per-se una tragedia, io
ho avuto per i primi due anni della mia scuola elementare una maestra
unica ed è stato stupendo, ottima persona e grande
preparazione, se ho fatto qualcosa di buono in seguito una piccola
parte di merito lo ha anche lei. Il perchè oggigiorno il
maestro unico non possa funzionare è da ricercarsi nella
necessità di nuove conoscenze imposte (giustamente)
dall'attuale società: informatica ed inglese, e se per la
prima un BUON corso d'aggiornamento potrebbe bastare per la seconda
NO, servono madrelingua, anche i neolaureati in lingue (che il più
delle volte non hanno fatto nemmeno esperienze all'estero) sono
spesso insufficienti. Inoltre vi è un fatto pratico, in un
sistema scolastico dove nessuno controlla la reale capacità
educativa dell'insegnante, il rischio di capitare per cinque anni con
un'insegnante incapace è troppo alto, non lo si può
correre, se invece ho tre insegnanti magari il rischio diminuisce; lo
so è un discorso sbagliato, ma pragmatico.
-graduatorie: se io ho un tot di punti che non mi permette
di accedere all'insegnamento nella mia provincia ma in un'altra si,
perchè non mi dovrei spostare, su cosa si basa questa strenua
difesa della territorialità, sulla possibilità che il
figlio di Bossi (seppur bravissimo e geniale) possa essere bocciato
da professori del sud? Facciamo i seri...
-la non ben chiara copertura finanziaria.
Cosa c'è di buono:
i principi che hanno ispirato il voto in condotta, se
la scuola deve educare e non solo insegnare è giustissimo che
anche il comportamento venga valutato.
Voti in decimali, in realtà cambia poco, solo
la forma, ma vi sono maggiori sfumature tra i ragazzi e sono di più
rapida e semplice interpretazione.
Ritorno dell'educazione civica, spesso bistrattata. Se
questa servirà ad insegnare veramente a tutti gli
studenti,italiani e non, magari anche a qualche presidente del
consiglio, i principi della costituzione, del vivere civile, del
rispetto per l'ambiente, della convivenza civile, l'Europa, il
lavoro e la scuola sarà raggiunto un altissimo risultato.
Ricordiamo che il primo ad introdurla nei programmi su Aldo Moro nel
'58 come risposta al bisogno di disintossicare i libri di testo, e
l'istruzione generale, da quelli che venivano considerati i veleni
della propaganda fascista. Certo ammetto che anche quando studiavo
io era prevista dai programmi ma sacrificata a vantaggio di materie
umanistiche o matematica, se deve essere solo propaganda allora è
inutile, se è una riforma sostanziale no.
MelGigi
OGGI CONSIGLIAMO: Vincenzo Ruggiero