Io sottoscritto Melcarne Luigi, nel
pieno delle mie facoltà mentali, lascio questo testamento
affinché, così come accade oggi, anche nella sventurata
ipotesi mi trovassi nella condizione di non poter esprimerle, le mie
volontà vengano rispettate.
Con questa non giudico la morale di
nessuno e tanto meno impongo la mia, ma la metto al riparo da
possibili atti di sciacallaggio che potrebbero venire, ad esempio:
da uno spregevole Presidente del
consiglio che speculasse sul valore della vita solo per distogliere
l'attenzione dall'emanazione di LEGGI RAZZIALI, articoli ad personam
e riforme della giustizia che ledono lo stato di diritto.
Da politici leccaculo che
dimenticano loro battaglie anche recenti (leggi Quagliariello e
Capezzone) per patriottico servilismo al capo.
Da giornalisti ipocriti e viscidi
che speculano ed offendono la dignità di persone morte, vive
o in fin di vita per ignoranza e/o lecchinaggio (leggi Fede, Vespa,
Giordano, Mulè).
Da uomini di fede, magari della
mia stessa fede, che pretendano di imporre la propria visione della
vita e della morte, dimenticando che anche il penultimo papa, ormai
morente sul proprio letto, chiese di interrompere ogni forma di
accanimento terapeutico.
Da uomini e donne comuni che,
magari in buona fede, pretendano di interpretare le mie volontà
pur non conoscendomi riempiendosi la bocca di termini dei quali
ignorano anche il significato.
Ecco perchè io PRETENDO che,
qualora mi trovassi in una situazione irreversibile di perdita delle
funzioni corticali e coma irreversibile, ogni atto terapeutico non
finalizzato al miglioramento della mia condizione venga interrotto,
ivi compreso respirazione assistita, nutrizione parenterale,
idratazione, dialisi e trasfusioni.
In fede, Luigi Melcarne
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Giuseppe Cascini
testamento biologico
| inviato da
melgigi il 13/2/2009 alle 23:42 | |