Prendo spunto da un articolo del
Manifesto di Alberto Asor Rosa e da una riflessione su di esso di
Zibaldone2.
L'articolo cerca di confrontare l'era
Berlusconiana e il ventennio fascista, una dittatura e una democrazia
(almeno così viene definita).
”si
può comparare una democrazia (quale che sia) a una dittatura,
arrivando alla conclusione che la democrazia è peggiore della
dittatura?”
Così come Enzo credo sia
importante definire cosa si intende per democrazia (forma di
governo in cui il potere è retto dal popolo De Mauro) e
dittatura (forma di governo autoritario, caratterizzata dalla
concentrazione nelle mani di un solo uomo, o di un gruppo ristretto
di politici o militari, del potere politico conquistato mediante la
sovversione dell’ordine costituzionale e mantenuto per mezzo di
sistemi polizieschi De Mauro).
Democrazia è perciò
partecipazione, attiva e passiva, alle decisioni del governo; è
determinazione di diritti e doveri; è gestione del bene comune
da rappresentanze popolari responsabili della cosa pubblica e che
dovrebbero alienarsi dai propri interessi; mettere tutti nelle stesse
condizioni di partenza e valorizzare le peculiarità, le
capacità, le attitudini di ognuno; un sistema imperfetto nel
quale vengono garantite le libertà essenziali (informazione,
sanità, istruzione, assistenza sociale), il cui obiettivo è
il bene comune anche a discapito dell'interesse del singolo o di
gruppi.
Dittatura è al contrario un
sistema sociale nel quale il potere decisionale è nelle mani
di pochi o addirittura di una sola persona, nel quale il popolo è
estraneo alle decisioni; non vengono garantite le libertà
essenziali; il cui scopo è l'omologazione dell'individuo visto
come numero, strumento utile allo stato, alienizzazione
dell'individuo; imposizione (spesso con la forza) di decisioni,
creazione di cultura ed informazione ad hoc; il male assoluto che
non può nemmeno essere giustificato come strumento
[di
cui dispone]
una classe asservita ad un’altra, o [come
risposta di]
uno Stato in pericolo di aggressione economica e militare da parte di
un altro Stato, per difendere le proprie conquiste sociali ed
economiche.
Se ciò è vero bisogna
dire che in realtà Alberto Asor Rosa non mette in realtà
in comparazione una dittatura (il fascismo ndr, non si sa mai
qualcuno non capisse) con un sistema che di democratico ha poco ma le
cui peculiarità non possono (ancora) farlo rientrare nel
calderone delle dittature (il governo Berlusconi); il berlusconismo
assicura le libertà essenziali dell'individuo(almeno
formalmente), ma cerca di non permetterne lo sviluppo (vedi
provvedimenti scuola, informazione); un sistema nel quale il bene
comune può essere raggiunto solo qualora non intacchi il bene
del singolo al potere; nel quale grandi valori come patria,
solidarietà sociale, unità nazionale, sviluppo morale
ed intellettuali sono declassati a favore di meno onorevoli profitto
e mera crescita economica; l'avversario diviene nemico da annientare
(al contrario delle dittature più blasonate non fisicamente ma
moralmente, intellettualmente e politicamente); il potere non viene
gestito con la forza di milizie ma con forme più subdole ed
efficaci; un governo però eletto democraticamente dal popolo
sovrano e non auto impostosi, perciò da accettare ma anche da
criticare, denunciare ed infastidire.
In presenza di una democrazia
compiuta, seppur incompleta, essa risulterebbe perciò sempre
vincitrice in un confronto con una qualunque dittatura; è la
democra-dittatura berlusconiana che ne risulta sconfitta.
MelGigi
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