Se
la giustizia viene calpestata, se la scuola umiliata, se la piazza
insultata, se l'informazione violentata cosa rimane da distruggere?
L'ambiente.
Dopo
la figura fattaci fare in Europa, dove il nostro Mr B chiedeva alle
riforme ambientali sostenibilità (ma non dovrebbero essere le
industrie a cercare la sostenibilità?) appoggiato da ben nove
altri paesi (quali?); sbugiardato e messo all'angolo dal suo amico ed
emulo Sarkozy, la nostra bellissima Puglia subisce ancora una volta
il ricatto di un colosso industriale. L'ILVA inquina, è stata
condannata e i fatti lo dimostrano, i Tamburi sono il quartiere più
inquinato d'Europa, le tecnologie industriali tra le più
antiquate (e quindi inquinanti), a Taranto l'incidenza di tumori ai
polmoni e leucemie sono più alti del 30% rispetto alla media
nazionale, per non parlare di quelli infantili.
La
ministra Prestigiacomo ha rimosso gli esperti incaricati delle
rilevazioni ambientali utili all'assegnazione dell'AIA
(autorizzazione integrata ambientale), ma si stava arrivando a
conclusioni non favorevoli per l'industria del neo socio CAI Riva,
così i tecnici sono stati rimossi, sostituiti con un nuovo
tavolo al quale siedono anche i tecnici dell'azienda che, secondo i
dati INES (Invetario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) del
2006 sarebbe la responsabile del 92% delle emissioni di diossina sul
totale italiano!!! per non parlare poi del mercurio e del berillio.
Magari quando scrivemmo sul caso alitalia che i soci CAI in realtà
non volevano essere i capitani coraggiosi che salvano la compagnia di
bandiera ma solo speculatori pronti a fare un favore al governo in
cambio di qualche aiuto non avevamo tutti i torti.
Ora
pongo una domanda ai lettori è vero, come dice Vendola, che
“Ci si mette davanti all'opprimente aut aut che o si muore di
cancro o si muore di fame. Invece investendo nelle tecnologie quelle
riduzioni possono arrivare. In caso contrario, meglio una vita da
povero che una morte sicura“.
E' questa l'unica prospettiva: morire poveri o troppo presto?
MelGigi
OGGI
CONSIGLIAMO: Rizzo
e Stella
NB
guardate i due video della trasmissione Malpelo di la7 sul caso
Taranto VIDEO1
– VIDEO2
dal
consiglio di lettura si capisce come noi del blog siamo i primi a
credere nella necessità di una riforma profonda
dell'università, ma non fatta in questo modo.