Ieri
sera sono stati diffusi i dati dell’Istat
a proposito del calo dei consumi degli italiani.
Accingendomi
a leggere l’articolo che ne dava notizia ho immaginato che trattasse il tema
della crisi economica che stiamo attraversando e per cui molte famiglie si
ritrovano a stringere la cinghia per arrivare (sono sempre meno quelle che ci
riescono) alla fine del mese. Quando, però, ho letto che secondo le statistiche
la spesa media mensile di una famiglia nel 2007 è stata di 2.480 euro ho avuto
un attimo di stupore. Mi chiedevo come potesse essere verosimile questa cifra
sapendo che molti si ritrovano a vivere con stipendi che arrivano a malapena a
800-900 euro mensili, un terzo di quanto, secondo l’Istat, si spende in beni di consumo. Tutto ciò poteva significare
solo una cosa: che accanto ai tanti stipendi che sono assolutamente al di sotto
di questi 2.480 euro ce ne sono alcuni che li superano di gran lunga. Emerge
l’incapacità di queste statistiche, di cui siamo bombardati ogni giorno, di
fornire una giusta interpretazione della realtà e di evidenziare i problemi
sociali più importanti. Ne è la prova il fatto che anche il giornalista autore
dell’articolo in questione esprimeva la sua preoccupazione non, come mi sarei
immaginato, per il rapporto esistente tra la spesa media delle famiglie e lo
stipendio medio di un lavoratore dipendente ma sul fatto stesso che fossero
calati i consumi, rivelando anche una certa assuefazione alle logiche
consumistiche della nostra società.
Aveva
ragione Trilussa quando nella sua poesia diceva, ironicamente, che la
statistica è quella scienza per cui se qualcuno mangia due polli e qualcun
altro nessuno, in media hanno mangiato un pollo a testa.
Manthix

La Statistica
Sai ched’è la statistica? È
’na cosa
che serve pe’ fa’ un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.
Ma pe’ me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pe’ via che, lì, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
secondo le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due.
Trilussa
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